martedì 29 dicembre 2009

Dieta senza alimenti ricchi di istamina, tiramina o istamino-liberatori

L'istamina negli alimenti deriva dalla degradazione dell’istidina, un aminoacido che è contenuto in qualsiasi alimento ci siano proteine, quindi ovunque. La degradazione dell’istidina avviene per opera di microorganismi: batteri, lieviti, muffe presenti nell’alimento sia per contatti accidentali, sia per scopi tecnologici: formaggi, bevande alcoliche, alimenti fermentati, come crauti. Più è lungo il tempo di conservazione di un alimento, maggiore è la probabilità che esso contenga derivati delle proteine come l’istamina. Inoltre i batteri presenti nell’intestino possono anch’essi provocare la degradazione dell’istidina in istamina a livello intestinale.



L’istamina può provocare nausea, vomito e diarrea, crampi intestinali, vampate di calore, sensazione di bruciore e formicolio in bocca, orticaria, ipotensione, cefalea, palpitazioni cardiache.


Astenersi dall'assunzione (o comunque riduzione) di alimenti ricchi di istamina, tiramina o istamino-liberatori:


• noci, noccioline, cioccolato, coca-cola;
• fragole, melone, agrumi, kiwi;
• formaggi fermentati, tra cui Camembert e Cheddar,;
• fegato;
• pesce (tonno, salmone, sardine ecc.);
• pomodoro, spinaci, zucchine, crauti;
• bianco d'uovo;
• crostacei e frutti di mare;

. salse derivate dalla soia.


Eliminare i fattori che aumentano l'assorbimento dell'istamina:
• aspirina e similari;
• purganti chimici;
• antibiotici;
• dieta ricca di amidi (fagioli, piselli, castagne ecc.);
• nitriti (cibi conservati ed insaccati);
• alimenti irritanti (spezie, caffè, alcool).



Evitare i fattori che aumentano la perfusione cutanea:
• esposizione al caldo eccessivo;
• stress emotivo;
• bevande alcoliche.